martedì 1 aprile 2014

La Svezia ammette la sterilizzazione ed emarginazione del popolo gitano.

ANA CARBAJOSA / MIGUEL MORA








Per tutto il secolo scorso, la Svezia ha sterilizzato, perseguitato, strappato bambini e ha vietato l'ingresso nel paese agli zingari. La gente di questa minoranza etnica è stata trattata per decenni dallo Stato come " disabili sociali ". Questi annunci non l’ha fatto un’ONG attivista. E’ il rapporto  del governo conservatore svedese, in un gesto senza precedenti in Europa, sia per la sua onestà intellettuale che per  l'ampiezza del rispetto per la verità, si è deciso di guardare indietro e frugare tra i suoi più oscuri archivi.

L' idea è di regolare i conti con il passato per cercare di migliorare il presente: "La situazione che vivono i gitani oggi ha a che fare con la discriminazione storica, alla quale sono stati sottoposti ", dice il Libro Bianco, che è stato presentato questa settimana a Stoccolma, e nel quale sono esposti gli abusi commessi sugli zingari.

Il ministro dell’Integrazione Erik Ullenhag ha definito quei decenni d’impunità e razzismo di Stato come "un periodo buio e vergognoso della storia svedese. " Le sue parole hanno coinciso con un episodio che illustra la situazione attuale: una donna gitana  che era  stata invitata a testimoniare, si è vista rifiutare l’ingresso al pranzo dal personale dell’albergo Sheraton.
 
Gli storici abusi segnala il Libro Bianco, seguirono un modello inventato secoli fa, dalle monarchie europee: iniziarono con il censimento elaborato dagli organismi ufficiali come l'Istituto di Biologia Razziale o la Commissione per la salute e il benessere, che individuarono i gitani che abitavano nel paese. I primi documenti ufficiali  descrivevano gli zingari  come "gruppi indesiderabili per la società " e come “un peso ". Tra il 1934 e il 1974, lo Stato prescrisse  la sterilizzazione delle donne rom facendo appello agli "interessi di politiche demografiche ", come l'Australia fece con le native.
Nessun numero delle vittime, ma il ministero dell'Integrazione spiega che una su quattro famiglie  consultate sanno comunque di aborti forzati e sterilizzazione. Le agenzie governative ebbero la custodia dei bambini che strappavano alle loro famiglie. Lo studio fornisce anche i dati sulla pratica, ma Sophia Metelius, consigliera per la politica del  ministero ha detto che era " una pratica sistematica ", soprattutto in inverno.

Stoccolma ammette che vietò l’entrata ai gitani in Svezia fino al 1964, nonostante fosse a conoscenza di  ciò che era successo alla minoranza, durante l’ espansione nazista: gli esperti stimano che almeno 600.000 Rom e Sinti furono sterminati nel Porrajmos, per mano del regime di Hitler e  altri affini.

Il Libro Bianco dettaglia i comuni svedesi che vietarono agli zingari di stabilirsi e ricorda che i bambini erano segregati in classi speciali e che s’impediva loro di accedere ai servizi sociali . "  "L'idea era di rendergli la vita impossibile, affinché, andassero via dal paese  ", riassume Metelius.
Alcune di queste pratiche ancora avvengono in diversi paesi europei e la  ziganofobia è presente  con forza, in Francia, Gran Bretagna e Germania . Parigi ha sfrattato nel 2013 più di 20.000 gitani dai loro accampamenti. Berlino prevede una legge per impedire che i migranti rumeni e bulgari - la maggioranza rom – senza lavoro rimangano più di sei mesi nel paese.

La prossima settimana, l'Unione europea terrà un vertice speciale per valutare i progressi delle politiche d’integrazione della minoranza rom. Il quadro generale è desolante, con picchi di odio razziale in Ungheria, Slovacchia e Repubblica ceca.

In Svezia, un paese di circa nove milioni di abitanti vivono oggi più di 50.000 zingari. Finora, le autorità non prevedono un risarcimento alle famiglie delle vittime di abusi, anche se il Libro Bianco apre alla possibilità di azioni legali. Il governo ha stabilito la verità storica attraverso decine d’interviste personali con gitani e gli archivi ufficiali . "Queste non sono nuove rivelazioni. Gli zingari hanno trascorso anni a raccontare queste storie, ma non sono stati ascoltati. Ora semplicemente abbiamo messo i documenti ufficiali e li abbiamo incrociati alle testimonianze” dichiara Sophia Metelius.

La coalizione di centro-destra controlla il forte aumento nei sondaggi dell’ estrema destra (un 10 % dei voti), e si propone di combattere messaggi xenofobi, con una forte difesa della tradizione progressista svedese.


L’accettazione massiccia dei rifugiati siriani è una delle politiche con le quali i liberali e conservatori vogliono dimostrare che il catastrofismo populista non deve diventare irrimediabilmente profezia che si auto-avvera. Il riconoscimento delle atrocità commesse contro i Gitani, va in questa direzione. L'ironia è che il civile e  tollerante nord non lo era poi tanto. L’augurio è che si diffonda questo raro esercizio di memoria e  rispetto.


internacional.elpais.com

(trad. Lia Di Peri)


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