martedì 4 febbraio 2014

Come riconoscere se il mio amore è patriarcale.

di Coral Herrera Gómez




" la cosa che più mi preoccupa e come abbassare l'indice di egoismo"



Chiavi per trovare il patriarcato dentro di noi.


-      -  La possessività è patriarcale: le persone non sono nostre, ci accompagnano per un breve periodo lungo il cammino.
Se dimentichiamo che chiunque nasce libero e che gli esseri umani non sono merce; se dimentichiamo che le persone bisogna amarle come gli uccelli che volano liberi e liberamente arrivano alla tua finestra. Rinchiudere gli amabili uccelli e tappargli le ali è una vera crudeltà. Se dimentichiamo tutto questo, mentre cantiamo canzoni di amore patriarcale: “Io sono tua per sempre”, “ Lui è solo mio, il mio amore è tutto per lui.”, “Senza di te non sono niente”.

-     -   Le gerarchie dell’Amore sono patriarcali: dare tutto l'amore a una sola persona è gerarchizzare i sentimenti. Siamo tutti circondati da persone che ci apprezzano e apprezziamo. Abbiamo la famiglia, gli amici e persone con le quali condividiamo interessi. Dimenticare queste reti di amore e vivere per una sola persona è totalmente innaturale. Una persona non può essere la nostra unica ragione di essere felici. Troppa responsabilità. La tua felicità è dentro di te e nel complesso degli affetti che hai costruito. Dire “ sono sola”, quando ci sono tante persone che ti amano, è patriarcale. Gerarchizzare affetti ed emozioni è patriarcale, perché aprendo un po’ i nostri orizzonti affettivi, ci renderemo conto che amare è un fenomeno molto diverso.

-      - Sottomettersi o dominare un’altra persona è patriarcale, perché le relazioni basate sulla logica del padrone-schiavo sono patriarcali. Se si stabiliscono rapporti fondati sulla lotta di potere, si sta riproducendo la dinamica patriarcale delle relazioni sadiche e masochiste. Non mi riferisco alle persone che giocano in camera, ma della gente che gode umiliando o lasciandosi umiliare. Gli strumenti di controllo e di dominio sono sottili e pochi visibili, per questo tante donne, come gli uomini, nell’incontrarsi assumono ruoli opposti e riproducono l’eterna lotta di genere. Esse cercheranno di trattenerli nel calore di casa, essi cercheranno di far rispettare le loro libertà e i loro spazi. Essi cercheranno di trattenerli nel calore di casa, esse difenderanno o loro diritti e le loro libertà; gli uni e le altre cercando di portare sul loro terreno la persona amata, che sicuramente hanno conosciuto libera.

-     -  Pretendere che qualcuno rimanga accanto a noi, nonostante abbia già espresso il suo disamore o il suo rifiuto, è patriarcale. L’amore non si può pretendere, si dà, si riceve, si condivide liberamente. Qualsiasi meccanismo violento per spezzare la volontà altrui è patriarcale: minacce, ricatti, sporche strategie, ecc. Non permettere quindi, che nessuno obblighi a fare niente e stare attenti quando si ha bisogno di qualcosa da qualcuno, perché, senza rendersene conto, ci si comporta male. Fare autocritica per capire se si è una persona con etica amatoria o se si è senza scrupoli nella cerchia dei rapporti sentimentali.

-      -  Comportarsi male con la persona amata è patriarcale, perché le menzogne, i tradimenti, le urla, la violenza, le pretese, l’umiliazione, i ricatti, gli insulti, le minacce, lo abuso, il controllo e la sorveglianza, i continui rimproveri sono patriarcali. Se non si tratta con amore il proprio partner, in un piano di parità e di reciproco affetto, è necessario considerare di dover cambiare e de-patriarcalizzare il modo di relazionarsi. Perché gli abusi sono patriarcali, indipendentemente dalla loro provenienza.

Sopportare gli abusi è patriarcale. Perché siamo in grado di sopportare delle situazioni orribili e crediamo che si faccia “per amore”. La cultura sublima la donna che soffre, la dolorosa, la piagnucolona, perché solo raggiunge grandezza se è sempre maggiore il suo sacrificio. Così che molte adempiono il ruolo delle donne sofferenti senza considerare le conseguenze che questo potrà avere sullo stare bene, sulla psiche, sulle emozioni. Tanto peggio si comportano con noi, più vulnerabili e dipendenti siamo.  E poiché ci hanno insegnato ad aspettare che le cose cambino da sole o che qualcuno venga a salvarci, tardiamo molto a capire che il nostro partner non è una persona buona con noi, anche se davanti agli altri sembra un amore.  Il masochismo è patriarcale e deve essere evitato: sicuramente ci costa accettare che non ci amino o identificare quando il nostro compagno o amante non ci sta trattando bene. Non è facile sapere quando è il momento di finirla con queste situazioni, che lasciano ferite e che si prolungano a volte per tutta la vita, però qualunque momento è buono per rompere le catene che ci imprigionano, ci sminuiscono, ci torturano con romantica sofferenza. Come adesso, per esempio.

-       Essere egoista è patriarcale: stare a pensare sempre a ciò di cui si ha “bisogno”. Il nostro desiderio, i nostri sentimenti a tutto quello che l’altro non ci dà. Stare lì a pretendere. Isolare il partner dalla sua cerchia familiare e reti affettive è patriarcale. Pretendere di rinchiudere il partner nell’ambito domestico è patriarcale. Tenere il partner sempre dipendente da noi è egocentrismo. L’ego ci tende molte trappole patriarcali e si adatta superbamente ai privilegi di genere.

-      La colpevolizzazione è patriarcale. Perché è un’arma che serve a bloccarci e opprimerci. Perché possiamo usarla come arma per opprimere i nostri cari con atti di terribili ricatti. Le donne hanno vissuto immerse nella cultura cristiana della grande colpa e del peccato di Eva, per questo stiamo male per tutto: perché rompiamo con le relazioni che non ci rendono felici, perché lavoriamo e non accudiamo ai bambini, perché non diamo il cento per cento ogni giorno, perché ingrassiamo se non facciamo esercizi, perché decidiamo o perché non decidiamo.  Cerchiamo anche di far sentire in colpa con il vittimismo, l’uomo che ci lascia o la donna che confessa che non ci ama. Se ciò che vogliamo è raggiungere i nostri scopi, pretendendo che l’altra persona soddisfi i nostri desideri, dando dolore, stiamo cadendo nella cultura patriarcale che lega le donne con le sue invisibili catene.

-       La tradizionale divisione dei ruoli è patriarcale: Se si è donne etero che pensano che "tutti gli uomini sono uguali”, se si è donne lesbiche e si dà al partner tutto il potere, se si è gay e si decide di assumere il ruolo di “donna” con il partner, se si è lesbica e si decide di governare il rapporto, se si è un uomo eterosessuale che ha ancora problemi con la sua mascolinità e si fa maschio alfa per non sembrare beta… la divisione dei ruoli avviene non solo nelle coppie eterosessuali, ma in tutti i tipi di coppie. Anche nei gruppi: se alcune persone si riuniscono per celebrare la vita in campagna per mangiare carne arrostita, essi saranno intorno al fuoco, esse faranno l’insalata o puliranno, mentre ciascun gruppo parlerà delle sue cose, essi di calcio, moto, auto, ecc… esse di moda, salute, nutrizione, maternità e figli e pettegolezzi. Questa è la divisione dei ruoli: essendo donna devo parlare di determinati argomenti; per il concetto di femminilità devo fingere di essere fragile e debole; essendo uomo sono obbligato a essere coraggioso o aggressivo. In nome dell'amore, esse assumeranno il ruolo della principessa eletta al trono (sottomessa, compiacente, felice, addomesticata, tranquilla) ed essi si faranno carico dell’ideologia patriarcale mentre costruiscono la loro identità di genere e soffrono per tutti gli obblighi che comporta la mascolinità (apparenze, repressione delle emozioni, rapporti competitivi, contando i fallimenti sportivi, lavorativi e sociali).


Queste sono alcune delle chiavi per analizzare il patriarcato dentro di te e per il tentativo che stiamo facendo di de-patriarcalizzare le emozioni nel seminario on line, che conduco “ "Le signore che smettono di soffrire per amore"
 E’ un esercizio per cercare di capire come riproduciamo le strutture patriarcali nelle nostre relazioni o nel nostro modo di amare.
Dopo l'analisi, la proposta è di parlare e condividere queste chiavi per ripensare collettivamente il Romanticismo patriarcale, capire perché il romantico è politico e perché l'amore romantico è dannoso per l'uguaglianza.

Dopo aver individuato le chiavi romantiche della disuguaglianza, potremo costruire i nostri strumenti per affrontare le scoperte che abbiamo fatto dentro di noi. Dal forum, insieme lanciamo proposte per cercare altri modi di relazionarci, altre forme di amarsi in modo più egualitario e sano.


El Rincòn de Haika


(traduzione di Lia Di Peri)

1 commento:

  1. Molto bello e giusto tutto quanto, condivido appieno i concetti espressi.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.