sabato 25 agosto 2012

Corano, Femminismo e Manipolazione Patriarcale

di Nasreen Amina

Sono mussulmana, perché sono femminista. Dopo tre anni di studi dell'Islam, di ricerca sull'ermeneutica e l'esegesi del Corano,posso affermare in tutta tranquillità che le sole idee come religione misogina e radicata in un machismo vendicativo nei confronti delle donne, provengono da due fonti extra-coraniche: l'ignoranza della gente e gli sforzi del patriarcato per assicurare la sua egemonia dentro le nostre comunità. L'Islam è l'unica religione che stabilisce espressamente la parità tra uomo e donna e regola norme di convivenza con persone di altre religioni.Tuttavia l'Islam è stato oggetto di manipolazione da parte di quei potenti alleati con i veri nemici dell'uguaglianza.Ad una parte del mondo conviene una immagine dell'Islam come nemico per antonomasia dei diritti umani e come principale oppressore delle donne; questa idea può essere usata per  giustificare così,invasioni, occupazionie l'esportazione dell'ideologia  " Democrazia-cerca-petrolio" che non ha portato né sviluppo, né pace né più rispetto dei diritti umani, né tantomeno ha migliorato la situazione delle donne mussulmane.


D'altra parte  a certi potenti mussulmani conviene questa idea dell'Islam, perché così mantengono il loro  business del petrolio, che a sua volta, alimenta le guerre e gli permette la supremazia politica, ideologica e finanziaria nel mondo islamico. La sfrontatezza con la quale si manipola l'Islam nei confronti del suo messaggio è avvolta da uno strato di petrolio e fondata su accordi geo-politici.

Non c'è alcuna contraddizione tra Islam e femminismo. Può essere contraria al femminismo una religione che stabilisce l'uguaglianza tra i membri dell'umanità come base fondamentale della convivenza sociale? Può essere in contrasto con l'Islam una prospettiva a favore della Giustizia Sociale di Genere?  Credo di no, assolutamente no. Questa idea è un trucco del patriarcato in cui cadono, purtroppo, molte donne, con l'unico risultato che alcune escludono altre e promuovono la diffidenza nei confronti di quelle che sono diverse.

Di seguito mostro alcuni miti sull'Islam,la verità del Corano e l'insegnamento su di essi. Mi baso per questo di un articolo sul tema, al quale ho aggiunto le mie considerazioni.

1. Islam come una religione intollerante.

Il Corano dice che " nessuno ha il diritto di imporre agli altri le asserzioni di fede. Inoltre, la stessa citazione coranica  stabilisce che il Profeta durante la sua missione condannò un mussulmano per avere ucciso un cristiano ed esiste un hadith (detto del Profeta),che afferma " il mussulmano che si comporta male nei confronti di un non-mussulmano non odorerà il paradiso". L'islam infatti dice che " uccidere un essere umano è come uccidere tutta l'umanità".La violenza e l'intolleranza non fanno parte della nostra etica. L'unica volta in cui un mussulmano è autorizzato a rispondere alla violenza è per legittima difesa e per causa manifesta. Tutti coloro che non la pensano come noi non sono nemici, quindi, tutti gli atti di violenza, provocazione e il terrorismo, sono fuori dalla nostra fede.


2. La jihad o yihad,e la guerra santa
Il termine Jihad in arabo significa sforzo. Il Profeta chiese ai suoi compagni un patto con il quale essi si impegnavano a fare jihad, cioè lo sforzo di resistere alle aggressioni sia morali che fisiche.  Il Corano parla di jihad sempre in questo senso, non ha nessun legame con la Guerra.La jihad è una lotta interiore contro gli aspetti del nostro essere che ci impediscono di vivere pienamente e in armonia con il resto della creazione. Purtroppo, questo concetto è stato manipolato per strumentalizzare la rabbia e il risentimento degli strati più poveri ed emarginati delle popolazioni mussulmane, per fargli credere che sono gli altri e non i propri governanti i colpevoli della loro miseria e, pertanto, l'unica soluzione giusta per uscirne è la violenza " per la causa di Allah", morendo in nome  del fondamentalismo religioso, per andare in Paradiso, dove troverà il cibo che non hanno nella vita reale.

3. Il velo e il burqa.

Il velo appare solo una volta nel Corano come raccomandazione all'interno del  comportamento della decenza. Ma questa raccomandazione serve allo stesso tempo,sia per gli uomini che per le donne. Il problema risiede nella sua interpretazione maschilista, imponendo che il velo è un principio fondamentale per una "buona" moglie mussulmana, quando invece il Corano non specifica nulla in merito. Gli uomini e le donne devono essere liberi di utilizzarlo o no,  ed è per questo che  anche la proibizione del velo è contro il diritto di decidere sul corpo.
Essere donna musulmana va al di là di un pezzo di stoffa.
Il concetto di hijab è più che  il velo islamico. Riguarda la modestia nel comportamento, il rispetto della vita privata, e con il tenere un atteggiamento dignitoso in ogni momento. Il velo è solo un modo di esteriorizzare un elemento dell'identità della donna mussulmana; non ha il potere magico di proteggerla contro le cattive intenzioni delle persone - come dicono alcuni - né di trasformarla automaticamente in una persona pia -  come sostengono altri. Solamente il patriarcato piò creare queste cose e si dedica a promuoverle con lo stesso entusiamo - che vorrei -  usasse per porre fine a pratiche che non sono islamiche, anche se vengono identificate con l'Islam, come le mutilazioni genitali femminili e il matrimonio forzato delle bambine. 

Per quanto riguarda il burqa, è una tradizione che esisteva prima dell'arrivo dell'Islam, e quindi ha nulla a che fare con la religione. Nessun testo del Corano parla sull'uso del burqa. Infatti, per l'algerina Wassyla Tamazli, la sua origine non è che un simbolo di dominazione e di privazione della libertà delle donne.

 4. Islam e violenza contro le donne

Il 17 marzo 2012, centinaia di donne sono scese per le strade di Rabat per denunciare la legge che obbliga le minori a sposare il loro stupratore. La settimana prima, Amina, di 17 anni, si suicidò  per essere stata costretta a sposare un uomo che l'aveva violentata.I suoi genitori preferivano questo matrimonio, ad avere una figlia disonorata. . Il Corano condanna lo stupro e lo stupratore, tuttavia, il marito di Amina è libero e senza nessuna  accusa. Questo a causa di una legge che colpevolizza la vittima e lascia in libertà lo stupratore.

In Spagna ha suscitato molto clamore il caso dell'imam di Fuengirola, che dalla moschea autorizzava a picchiare le donne con stracci bagnati per non lasciare segni.Queste azioni, seppur realizzate in nome dell'Islam non hanno nulla a che vedere con l'Islam. Secondo il Corano, le ultime parole del Profeta prima di morire furono : trattare bene le donne", promuovere l'uguaglianza tra donne ed uomini, il rispetto e la tolleranza. Nulla a che vedere con la religione elaborata dal Corano che, viceversa, condanna la violenza contro le donne e questo tipo di azioni.
Ma c'è di più. Il sonetto ayat (versetto) 04:34 dove secondo alcuni si ordina di battere le donne è la conseguenza di una cattiva traduzione dell'arabo. La parola araba usata nell'originale è Daraba, un verbo polisemico  con oltre 300 significati; solamente uno di questi è picchiare. Dall'esegesi dell'ayat in particolare e della sua comparazione con l'uso della parola Daraba in altre ayat del Corano, con lo spirito generale dello stesso e con l'esempio di vita del Profeta Muhammad, la logica conclusione è che mai il significato possa essere "picchiatele".
Piuttosto ciò che sembra suggerire il Corano è che se come conseguenza del disaccordo coniugale non c'è possibilità di comprensione è possibile " dare una impressione". E che tipo di impressione? L'esempio del Profeta è la guida per l'interpretazione. Davanti ad un momento di grave disaccordo con le sue spose egli si ritirò a meditare lontano da esse, senza visitarle, parlarle, né cercarle e in questo modo ha dato  ad esse modo di riflettere. Se anche i problemi continuano il Corano dà la possibilità di divorziare, quindi, la violenza non è mai la soluzione accettabile. Lo scorso febbraio, 34 imam insieme a diversi leader islamici legati al Supremo Consiglio Islamico del Canada hanno emesso una fatwa dove si spiegava che la violenza contro le donne è contro i principi islamici:" Ricordare ai mussulmani che i delitti d'onore, la violenza domestica e l'odio contro le donne sono atti non mussulmani, che sono considerati dall'Islam come crimini [...]Questi crimini sono grandi peccati all'interno dell'Islam e  vengono censurati dai tribunali e da Allah l'Onnipotente. "

5. La poligamia
I versetti 3 e 129 della sura quarto del Corano, An-Nisa, danno all'uomo la possibilità di sposare le orfani e le vedove per proteggere i loro interessi e proprietà con giustizia.
Questo frammento è stato rivelato dopo la battaglia di Uhud, quando secondo il Corano, molti compagni del Profeta furono martirizzati. Così, la poligamia ha senso in questo caso, perché promuove lo spirito di giustizia e protezione. Ma non in tutti i casi, in quanto il Corano afferma anche  che si può avere più di una moglie, ma solamente se si trattano in modo euguale. Qualcosa che è raro che avvenga. Allo stesso modo,  il Corano afferma (al-Ahsad: 4):" Dio non ha dato a nessun uomo due cuori in un solo corpo". il Profeta si riferisce al fatto che un uomo non può amare due donne in modo euguale, dimostrando così che per il Corano, la poligamia non sempre è giusta visto che non offre uguaglianza a tutte le spose. In conclusione, la poligamia potrebbe essere accettata solamente nel caso che le donne fossero orfane o vedove dovendo proteggerle e salvaguardare i loro interessi e la giustizia sociale.

6. Sesso e Omosessualità
Il Corano dice che  sia gli uomini che le donne hanno il diritto alla soddisfazione sessuale.  In tema di omosessualità ci  sono molte idee diverse.  La società sessista e patriarcale ha sempre detto che l'omosessualità è vietata dall'Islam e alludono alla storia di Sodoma, come dimostrazione che Dio non approva l'omosessualità. Ma  vi sono altri studiosi musulmani che credono che l'Islam e l'omosessualità siano perfettamente compatibili.  Amanullah De Sondy, professore di teologia di origine pakistana, dopo una ricerca in materia, ha concluso che la storia Sodoma non domostra che Dio non approva l'omosessualità, ma  che Dio non approva lo stupro.  E l'Imam Muhsin Hendricks, ha un'opinione simile a favore dell'omosessualità nell'Islam: ""Nella storia coranica su Lot e la sua gente, gli uomini rappresentati sono eterosessuali e sposati con donne che disprezzavano per un desiderio guidato dalla cupidigua e avidità. La distruzione divina di Sodoma aveva più a che fare con il fatto che erano politeisti, ladri, intrusi ..." L'Imam afferma che nella storia di Sodoma spiegata dal Corano i suoi abitanti furono condannati da Dio perché cattive persone non perché omosessuali.

7. Matrimonio
L'Islam permette il matrimonio tra musulmani, cristiani ed ebrei, mentre vi è rispetto tra le religioni (sura 5, versetto 5). L'interpretazione sessista del Corano afferma che solamente gli uomini mussulmani possono sposarsi con donne di altre religioni e non viceversa, perché se il marito non è mussulmano non rispetterà  le credenze della moglie. Questa è un'interpretazione machista ed erronea, dato che il matrimonio deve basarsi secondo il Corano,nel rispetto e quindi in un matrimonio in cui entrambe le parti si rispettano reciprocamente.

8. Divorzio
Ndeye Andujar,  la vice presidente della Giunta Islámica Catalana, coodirettora del Congresso Internazionale sul Femminismo islamico e direttora del corso UNED “Esperto in Cultura e Religión islamica”, ha scritto qualche anno fa un articolo intitolato "Il divorzio e la Legge Islamica"che si occupa di questo argomento.


" La donna deve ottenere l'autorizzazione dell'uomo per includere le condizioni nel contratto matrimoniale e la Talaq ( lasciare libero) può continuare esercitata dal marito senza avocare i tribunali, mediante una semplice formulazione unilaterale. Pertanto, la donna non ha il diritto di divorziare in modo completo ed autonomo ".

Il diritto alla casa e alla manutenzione è molto meno sicuro. La maggior parte dei codici di famiglia non rispettano questo diritto anche se è stabilito nel Corano e nella Sunna.E 'incredibile che tali leggi così importanti come quelle che fanno riferimento ai diritti delle donne divorziate che si basano sul Hadith siano manipolate nascondendo il loro vero senso, come è la storia di Fatima bint Qays ".

Per coloro che vogliono  recuperare il messaggio di liberazione che ha segnato l'arrivo di Islam è un dovere esigere la parità tra uomini e donne. Il che non significa distruggere la famiglia islamica, al contrario,ciò che si tenta è rimuovere tutto ciò che è stato aggiunto nel corso dei secoli e che ha finito per essere codificato in leggi ingiuste e discriminatorie.

La convinzione che il femminismo è un nemico dell'Islam nasce dall'idea che si tratta di un'invenzione occidentale. E se guardiamo da vicino le politiche di genere e la posizione delle donne in molti paesi mussulmani, sembrerebbe che è l'Islam il peggiro nemico delle donne. Entrambe le posizioni sono sbagliate.

Coloro che sostengono la prima tesi sono molto ignoranti sulla loro stessa fede. L'Islam è stata la prima rivoluzione femminista nella storia del genere umano. Grazie alla rivelazione coranica le donne sono passate dall'essere creature vergognose che meritavano di essere sepolte vive ad esseri umani con dignità e pieni diritti. Nell'Islam non vi è alcuna assegnazione di ruoli sociali in base al sesso biologico. L'Islam consacrò prima di qualsiasi legislazione dell'antichità, il diritto della donna all'eredità, al divorzio, a godere dei frutti del loro lavoro, a ricevere l'istruzione e partecipare all'amministrazione della cosa pubblica. Se ciò non fu una rivoluzione femminista, allora che cosa è stata?

I sostenitori della seconda, si sbagliano anche loro. Quello che si vede non è l'applicazione della rivelazione coranica, ma una miscela di regole del patriarcato, errata interpretazione della sharia e leggi occidentali al tempo della colonizzazione europea.

La Sharia non è ciò che vediamo per televisione o quello che ci arriva attraverso le campagne anti-lapidazione.  La Sharia è lo spirito del Corano,che è, Giustizia Sociale,  Ragione, Libertà: questa è la giustificazione della rivelazione. Coloro che accusano la sharia di essere la colpevole dell'oppressione delle donne, in realtà stanno indicando il Fiqh, che è la giurisprudenza, le leggi basata sulla interpretazione della Sharia, le quali naturalmente possiedono un terribile pregiudizio di genere nei confronti delle donne. Il Fiqh che si applica attualmente e che viene identificato con la Sharia ha in alcuni casi, più di quattro secoli. Essendo l'Islam la religione della Fede ragionata e l'etica della vita pratica è assurdo ed inaccettabile che il Fiqh non sia oggetto di revisione e aggiornamento, considerato che questa deliberata negligenza attacca le basi dell'uguaglianza e dignità che il Corano instaurò a favore delle donne.


Mariposa en la tormenta

traduzione di Lia Di Peri