domenica 11 marzo 2012

Il capitalismo rende la donna più vulnerabile alla violenza.

Durante la sua partecipazione al seminario Sul femminicidio a La Casa Encendida (Madrid) a fine febbraio, Rosa Cobio, docente incaricata di Sociologia di Genere all'Università di A Coruña ( Galizia) è stata intervista sulla definizione di femminicidio e della sua esistenza in Americana Latina ed in Europa.

di Elena La Porta

- Si dice che il femminicidio sia ancora una  categoria in costruzione. Qual è la sua posizione in merito?

- Rosa Cobo:  Il femminicidio è un concetto coniato dalla teoria femminista per visibilizzare una realtà che esiste in diversi contesti e nelle diverse società. Da qui l'utilità di questa categoria, che dà conto di un tipo di violenza contro le donne che non era stata identificata dal punto di vista analitico né dal punto di vista politico.

Il femminicidio è un tipo di violenza sessuale contro le donne, che si  accompagna spesso alla crudeltà e tortura. Allo stesso tempo, questo tipo di violenza è frequentemente impersonale,in quanto gli aggressori solitamente non conoscono le loro vittime, semplicemente le aggrediscono e uccidono perché sono donne e perché ricevono una qualche utilità nel farlo.

In situazioni di conflitto armato,in più, le violenze, torture e le uccisioni hanno l'obiettivo di distruggere il tessuto sociale delle comunità del nemico. Le donne vengono considerate oggetti di transazione delle lotte tra gli uomini di entrambi le parti. Nella misura in cui esse rappresentano simbolicamente la proprietà indiscussa degli uomini, torturarle e ucciderle mira a distruggere una proprietà fondamentale di questi uomini,disgregare la comunità e rompere il patto sessuale che afferma che ogni uomo sarebbe il padrone indiscusso di una donna.

- A livello internazionale si parla più dei femminicidi nei paesi come il Guatemala o il Messico. Ritiene che esistano femminicidi in Spagna o in Europa?- RC.: Credo che esistano oggettivamente femminicidi nei paesi europei ,perché ogni volta che si uccide una donna dopo aver esercitato contro di lei, violenza sessuale, tortura, crudeltà e spersonalizzazione siamo di fronte ad un femminicidio. Da questo punto di vista, non sarei d'accordo a chiamare femminicidio  tutti gli omicidi di donne da parte degli uomini nel contesto di una relazione di coppia. Ora, se ci atteniamo alle caratteristiche di cui sopra possiamo dire, senza dubbio, che esistono femminicidi nei paesi più ricchi del mondo.
Per quanto riguarda la Spagna è evidente che il concetto non è consolidato. Probabilmente, l'essere il femminicidio una realtà  molto meno rilevante nel nostro paese, il femminismo non ha sentito la necessità di dargli un nome e, forse, per questo non ci si è appropriati di questo concetto.

Verso una qualificazione giuridica internazionale del femminicidio.

 - Ritiene necessario qualificare internazionalmente il femminicidio?

- RC.: Il femminicidio è una categoria utile per l'analisi femminista e per la pratica politica, ma sarebbe una tipologia molto meno efficace se non si traducesse in un reato penale. Le violenze estreme contro le donne devono essere punite e le società debbono prendere coscienza che queste brutali aggressioni, meritano di essere punite.

- Quale impatto ha la crisi globale del capitalismo sulla violenza contro le donne?

- RC: Non sono sicura che si debba parlare di crisi del capitalismo, ma piuttosto di crisi degli Stati e, in particolare, di crisi indotta degli Stati del Benessere. Il capitalismo sta avendo il suo momento storico migliore, perché si è sbarazzato delle politiche redistributive keynesiane, che sono state imposte dopo la Seconda Guerra Mondiale. La voracità del capitalismo neoliberista sta iniziando a rompere  la propria idea di soggetto, in quanto il soggetto Moderno si caratterizzava per avere più diritti che doveri; oggi assistiamo ad un processo inverso: i diritti si riducono e gli obblighi aumentano.

In questa situazione, chi ha i diritti meno consolidati, come le donne, sono coloro che devono sopportare maggiori obblighi così come la riduzione dei diritti e risorse. Le donne sono la maggioranza dei salari di povertà, dei part-time, del lavoro nero... Questi elementi rendono la donna più vulnerabile davanti alla violenza da parte dei settori dominanti della società,che in questo caso sono gli uomini.

Feminicidio.net

(traduzione di Lia Di Peri)









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