giovedì 12 gennaio 2012

Simone, 104 anni di femminismo

da Marianny Sánchez

" Non si nasce donna,lo si diventa" dichiarò nel 1949 nella sua opera più importante : Il secondo sesso. Precursora del cosiddetto femminismo della seconda ondata, la filosofa francese Simone de Beauvoir aveva compreso giovanissima  la necessità di liberarsi dei conservatori valori borghesi perché l'autonomia delle donne si realizzasse.

A 104 anni dalla sua nascita - il 9 gennaio 1908 - l'impegno politico e di genere che ha guidato sia il suo lavoro che la sua vita, continua. Ancora oggi la sottile efficacia del sistema patriarcale rappresenta un ostacolo per la pari oppoertunità tra i sessi.

Le cifre lo dimostrano. Secondo i dati forniti dall'Organizzazione delle Naxzioni Unite, il 70% fri poveri del mondo sono donne e i due terzi dell'analfabetismo mondiale ha il nome di donna.

Allo stesso modo, le donne rappresentano un terzo della forza lavoro del pianeta,e rappresentano i quattro quinti del lavoro informale.Tuttavia, solo il 10% accedono ai conti (economici)globali  e meno dell'1% alle poprietà

Fedele seguace del patrimonio filosofico di Friedrich Engels, l'opera della Beauvoir ritorna e allo stesso tempo denuncia i limiti  di una delle idee esposte da questo  rivoluzionario tedesco: " La prima e fondamentale forma di lotta di classe è l'antagonismo tra i generi"
Lo scopo di dimostrare l'artificiosità di questo antagonismo tra uomini e donne per raggiugere la giustizia, fu il motivo che. per anni, alimentò la scrittura di uno dei saggi più importanti del XX secolo e testo fondante del femminismo contemporaneo, Il Secondo Sesso.

In esso, l'autora contrasta l'argomento dominante dell'epoca, secondo il quale, citando Sigmund Freud - la biologia è destino.

Con precisione investigativa e argomentativa, la Beauvoir distrugge ogni concetto di immanenza biologica che determina la femminilità o la mascolinità.  
E' l'esperienza vissuta,il patrimonio storico - afferma - che struttura le conoscenze degli uomini e delle donne e, quindi, il differente modo di sperimentare il mondo.
Il sesso - come concetto latente di genere - non è per l'autora il marchio differenziale che la natura inscrive nei corpi mediante la genitalità: è l'insieme delle caratteristiche economiche, politiche, sociali e argomentative che attraversano l'esistenza delle donne - e deifferentemente - degli uomini - la cui interiorizzazione le relega ad occupare il secondo posto del tessuto sociale.

" (...) Ciò che esiste concretamente non è il corpo - oggetto descritto dagli scienziati, ma il corpo vissuto per il soggetto. La femmina è una donna nella misura in cui si vive come tale" afferma la filosofa.
La sottomissione delle donne da parte degli uomini costituisce, poi,un fenomeno non naturale e non quantitativo che è stato giustificato come conseguenza della razionalizzazione delle differenze fisiologiche tra i sessi.

Che cos'è una donna? e inoltre, è davvero inferiore la donna? sono due delle domande alle quali aspira dare risposte Simone de Beavoir nella sua opera. Per questo ricorre ad Hegel e al suo concetto dinamico dell'essere " è fatto così come lo vediamo manifestarsi" Così in quanto dinamico e storico, l'essere è malleabile e mutevole secondo le possibilità esistenziali che offre la realtà.

Il presunto carattere di sesso inferiore della donna non si deve allora al suo essere, ma alla limitazione delle possibilità imposte dal sistema ideologico, sociale, economico e politico dominante, che frena la sua capacità di trascendenza, la tiene prigioniera.

Al momento della pubblicazione del saggio, la lotta femminista aveva perso molto della sua forza. Il periodo tra le due guerre mondiali aveva significato il declino del femminismo: era in un certo senso morto di successo, avendo conquistato il  diritto al voto e l'istruzione superiore, molte donne avevano abbandonato la militanza o più semplicemente avevano sottomesso la causa femminsta ad una battaglia riformista del sistema economico. Ritornava allora alla domesticità obbligatoria, propria del nazismo, i cui danni si replicavano anche dopo la caduta del regime.

Il Secondo sesso ossigenò il femminismo del dopoguerra,offrendo con un discorso di rigorosità analitica, filosofica, e scientifica, che ha permesso, partendo da lì di costruire la Teoria di Genere, ramo accademico che ha reso possibile non solo la messa in discussione delle iniquità tra uomini e donne, ma anche il disegno di politiche pubbliche con l'integrazione di genere e l'applicazione delle cosiddette " azioni positive",  misure elaborate dagli Stati per garantire la partecipazione delle donne agli spazi di potere e governabilità.

La militanza politica di sinistra con la quale si impegnò Simone de Beauvoir non fu che un conseguenza logica del suo impegno come intelletuale e rappresentante di un femminismo che non era arrivato ad dichiararsi fino al 1962.

Mantenne  sempre comunicazione costante con i movimenti socialisti e comunisti internazionali ed sottolineò la necessità di superare il modo di produzione capitalista per liberare le donne dal giogo economico che le teneva legate agli uomini con rapporti dispotici.

Come militante riconobbe la necessità di rendere l'esplicito il disagio delle donne e aprire il dibattito sul sistema patriarcale nella sfera pubblica,non di elite illuminata, ma di massa. Per questo nel 1977 fondò e assunse la direzione della rivista Questions Féministe ( Questioni Femministe), pubblicazione pioniera in materia e una delle più importanti ancora oggi.

Nella sua veste di romanziera è stata sempre presente una critica alla società borghese e una messa in discussione dell'idea egemonica della femminilità. L'ospite, I Mandarini, Tutti gli uomini sono mortali, La donna spezzata sono alcuni dei titoli che sottolineano questa tematica.

Come saggista ha pubblicato anche i testi " Il pensiero politico di destra, L'esistenzialismo e la morale del popolo, Per una morale dell'ambiguità, La vecchiaia, ecc.

Il pensiero della Beauvoir ha alimentato le elaborazioni teoriche di autore significative come Monique Wittig e, più recentemente, di Judith Buttler.

Simone de Beauvoir morì a Parigi, il 14 aprile del 1986. Sulla  sua tomba si trovano lettere delle femministe di tutto il mondo che la riconoscono come mentore e guida nella lotta al sistema capitalista e patriarcale, che iscrive  ancora oggi a lettere di fuoco, la sua sceneggiatura sui corpi delle donne.


traduzione di Lia Di Peri


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