sabato 5 novembre 2011

Perle femministe

" Lascia perdere la solidarietà e dammi una mano".









Il femminismo non ha mai  ucciso nessuno. Il sessismo uccide tutti i giorni.


venerdì 4 novembre 2011

La maglietta

Marcelo Brodsky

Articolo su un desaparecido dell'ESMA

L'immagine non ha fine. L'immagine che avevo ricostruito, il ritratto di mio fratello dalle sue  spalle, detenuto  all'ESMA risultò essere incompleta.
Durante la visita con Victor Basterra* nell'aula n.12 dove si svolgeva il processo del caso ESMA, Victor rivendicò il suo diritto di rivedere la documentazione che egli stesso aveva fornito.
La prima documentazione che vedemmo mostrava solo fotocopie. Chiedemmo gli originali. Apparvero. E c'era la foto, completa. Dalle spalle fino a giù verso la vita. E si vedeva la maglietta. Una pezza strappata, irregolare. Una camicetta piccola, spiegazzata, avvolgeva un corpo adolescente dopo una seduta di tortura. Le spalle giovani sono attraversate da strisce di stoffa.
Impotenza e bellezza  allo stesso tempo, della giovinezza sospesa tra pezzi di stoffa dopo il pestaggio. Il volto un pò spaventato, ma ancora integro.
La fotografia si espande,aggiunge informazioni. Mostra piccoli dettagli irrilevanti come reali. Permette di intravedere i passaggi oscuri che portano alla parete dove realizzi i suoni delle corde ai piedi, i ceppi... (un'altra foto mostra i segni sui polsi delle corde da ormeggio, su una giovane donna, sorella di qualche altro).
Il leggero cappotto che dà la camicetta veste il corpo dolorante, lo segna. Non è un corpo nudo. Ricorda un altro pezzo di stoffa  di un altro torturato sulla croce. E i fazzoletti. Bianchi in luoghi diversi, frammenti.
Mi hanno raccontato che faceva ginnastica in cella, uno spazio quanto quello di una stalla per alleviare maiali, con le pareti di appena un metro di altezza. Un piccolo posto rettangolare, le dimensioni di un tappetino,che si riusciva a malapena a non colpire la testa. Proprio lì hanno fatto del loro meglio per parlarsi.
Aveva solo un materasso di gommapiuma e coperte: senza lenzuolo o fogli. Il minimo indispensabile che si dà ad uno schiavo per sopravvivere e non morire di freddo, perché gli incontri dovevano continuare...
Mi sono piaciute sempre le magliette. Quando dormo ne metto sempre una, ma è piuttosto una camicia. Quella è  diversa, è la classica, quella della periferia, del macellaio che chiede sangue.
In alto è presumibilmente sporca, con il suo odore incollato,con le sue pieghe, con le sue ombre e le sue ombrosità nella fotografia attaccata al corpo di mio fratello ancora in vita.
Una cosa chiesero i nove a Victor un giorno che riuscirono a riunirsi grazie alla complicità di una guardia "buona", uscendo la loro testa dal buco di quei tuguri: " Che ne sarà di noi". Silenzio. Victor non lo sapeva, non poteva né voleva immaginare ciò che sarebbe stato.
Era riuscito a cambiare rango: ora era un fotografo. Era necessario per  fare qualcosa di più che  possedere una semplice macchinetta...

" Non portarlo di sopra, Victor" Questo gli dissero i nove nel buio.
Non portarlo su.


Kaos en la red

(traduzione di Anita Lia Di Peri Silviano)

* Victor Basterra è stato un detenuto -desaparecido All'ESMA, sopravvissuto grazi al suo lavoro di fotografo- grafico utile per falsificare i documenti. Poco prima del suo rilascio riuscì a rubare dei negativi  che avrebbero dovuto essere bruciati di tutte le persone scomparse all'ESMA.  Quasi cento negativi che sono serviti come prove e , soprattutto, per la memoria collettiva.




(traduzione di Anita Lia Di Peri Silviano)

mercoledì 2 novembre 2011

" Voglio nel mondo, il posto che mi spetta"

Le donne dell'Honduras lanciano una campagna per il rispetto dei loro diritti.


da Daniel Barrantes (Adital)

" Voglio nel mondo il posto che mi  spetta". Questo è lo slogan delle donne honduregne per la Campagna per i Diritti Economici,Sociali e Culturali, lanciata a Tegucigalpa, in Honduras.

L'iniziativa promossa dal Centro Studi Donna - Honduras (CEM-H), ha lo scopo di denunciare " l'ingiustizia e l'impoverimento  delle donne da parte dei molti sistemi di dominio, il patriarcato, il capitalismo, il razzismo ed il sessismo".

Nel promuovere la Campagna le aderenti al CEM-H richiamano l'attenzione sulla situazione delle donne nel paese,soprattutto dopo io colpo di Stato nel giugno del 2009. In un documento diffuso assieme alla Campagna, il Centro ha sottolineato l'aumento del numero dei femminicidi.
Secondo l'organizzazione, l'Honduras ha registrato nei primi sette mesi di quest'anno duecento casi di femminicidio. Di questi, l'81% sono stati eseguiti con armi da fuoco. Le femministe hondurgne hanno anche messo in guardia circa l'alto tasso di impunità. Secondo il CEM-H il 70% dei casi rimangono impuniti.

Oltre ai femminicidi, le promotrici della Campagna hanno rilevato la crescente violazione dei diritti delle donne posta in essere dalla polizia e dai militari. Aggressioni fisiche, stupro,detenzione illegale sono alcune delle situazioni che devono affrontare.

" In condizioni di discriminazione e disuguaglianza storica - hanno sottolineato - le donne con il loro lavoro sostengono l'economia di questo paese,rappresentando più della metà del lavoro sociale complessivo, retribuito e non retribuito. Nel 95% delle famiglie sono le donne che hanno il carico del lavoro domestico, di cura dei familiari e sono sempre le donne che apportano maggiore quantità di ore di lavoro volontario nelle comunità. Soprattutto tra le più povere è maggiore il carico di lavoro".
 Le donne che partecipano alla Campagna hanno dimostrato anche altri punti che evidenziano la diseguaglianza di genere nel paese. Il tasso  di disoccupazione , per esempio, tra le donne è raddoppiato negli ultimi anni, mentre tra gli uomini questo tasso ha avuto piccole cadute. Le famiglie nelle quali le donne sono cape -famiglie sono aumentate dal 26% del 2001 al 32% nel 2010.  Tuttavia il reddito medio nelle case nelle quali le donne sono cape-famiglia è ancora inferiore del 10% a quello degli uomini.

" Le donne  - hanno continuato le promotrici - continuano ad occupare la maggior parte del settore informale,dove le si priva di tutti i benefici sociali e sono esposte continuamente a rischi per le condizioni di insicurezza nelle quali lavorano. Con l'approvazione della legge di Impiego Temporaneo  promossa dal regime si è intensificato un impoverimento della situazione lavorativa delle donne,essendo stata questa una battuta d'arresto ai loro diritti economici e sociali, giacché si attacca l'accesso ai servizi sociali e al congedo di maternità, tra gli altri specifici diritti".

La diseguaglianza è evidente anche nel settore agricolo. Se l'accesso alla terra è già difficile per la popolazione rurale del paese, tenendo conto della questione di genere, l'accesso alla terra è ancora più difficile per le donne. Dei 1487 titoli di proprietà separate emesse nel 2010 dal governo, solo un terzo sono andati alle donne. E dei titoli di proprietà agraria (collettiva) solo il 28,4% (150)corrispondono a donne, mentre il 71%  (528) sono uomini.

In materi di Salute inoltre, le donne hanno poco da festeggiare. Il Comunicato del CEM- H ha richiamato l'attenzione  sulla diminuzione dei diritti sessuali e riproduttivi dopo il colpo di Stato. Un esempio sono le pillole contraccettive di emergenza ancora vietate nel paese.

" Questi gruppi fondamentalisti -commentato le partecipanti alla Campagna  -  hanno rallentato sistematicamente la ratifica dello Stato del Protocollo Facoltativo  della Convenzione per l'Eliminazione  di tutte le forme di Discriminazione contro le Donne  (CEDAW) che si applica in caso di denunce allo Stato per la violazione dei diritti umani delle donne" .

Visiones alternative

 Informazioni qui: Centro de Estudios de la Mujer










lunedì 31 ottobre 2011

" Per essere la voce di quelle che tacciono"


"Splendidi cortometraggi che trasmettono la durezza della violenza di genere in modo chiaro e semplice.

Ottimi per un cineforum e un dibattito su questa piaga ".



I cinque cortometraggi  spagnoli più premiati :

1° premio " Vivi o muori"





Si racconta il processo dell'abuso in quattro momenti temporali che formano un'unica scena . Il tragico finale viene sospeso quando di riavvolge la storia  e la protagonosta decide di dire la verità all'amica. Il cortoevidenzia la capacità della donna di decidere.


2° premio " Non è mai troppo tardi per farsi valere"


L'azione si concentra sull'intensapreoccupazione di un'operatrice telefonica di un cemtro antiviolenza che aspetta di ricevere una chiamata. La storia lascia intravedere un tragico finale. Il corto sottolinea la tendenza della vittima a perdonareil suo aggressore e dargli una seconda opportunità.



3° premio "Senza ragione"

Racconta la storia di una coppia nella quale  si intreccia una sequenza  di abusi nelle diverse scene di  rapporto armonioso. Mette in evidenza l'atteggiamento delle donne a volte 'con ragione' altre 'senza ragione' per concludere nell''ingiustizia' il silenzio della vittima.
4° premio  " Senza pensarci due volte" 



Si descrivono gli atteggiamenti di sessismo in una relazione tra giovani. Il  finale rileva il sostegno sociale alla vittima.
5° premio  " Giù la maschera"
Begoña va in ospedale vittima " di un incidente domestico". Grazie all'aiuto di un 'amica riuscirà ad uscire dalla spirale del maltrattamento.


(traduzione di Anita Lia Di Peri Silviano)