venerdì 2 settembre 2011

L'assassinio delle giornaliste messicane è femminicidio

Bisognerebbe  in-formare il giornalismo italiano...


"La principale linea investigativa nella morte di Ana María Marcela Yarce Viveros y Rocío González Trápaga, punta sul FEMMINICIDIO.
Le due donne entrambi di 48 anni sono state trovate nude, piedi e mani legate, con una corda intorno al collo e colpite in varie parti del corpo. 
Per la violenza esercita sulle due giornaliste la Procura generale ha affermato che la linea investigativa è quella del femminicidio.


(traduzione di Anita Lia Di Peri Silviano)


giovedì 1 settembre 2011

Il femminismo non morde

"Ci sono stadi nei quali si perde la memoria storica del femminismo"

Intervista all'antropologa messicana e femminista, Marcela Lagarde.

Con poco più di un secolo di esistenza, il femminismo prosegue in America Latina e nel mondo, ma il suo percorso come movimento di rivendicazione dei diritti delle donne ricrea l'effetto onde increspate con picchi elevati e vertiginose cadute.

...
" Il femminismo non morde" ha sottolineato Lagarde, docente nell' Universidad Nacional Autónoma de México e una delle promotore della  Ley General de Acceso de las Mujeres a una Vida Libre de Violencia, in  vigore dal febbraio del 2007 e dell'introduzione del reato di femminicidio nel Codice Penale. Marcela Lagarde presidente della Red de Investigadoras por la Vida y la Libertad de las Mujeres ha rilasciato  all'Agenzia IPS un' intervista durante la sua visita a Cuba.


IPS: Quali sono le cause della persistenza dei pregiudizi nei confronti del femminismo, anche tra gli stessi movimenti delle donne o in paesi come Cuba che promuovono politiche a favore delle donne?

Marcela Lagarde: Non c'è stata una continuità nella trasmissione del ruolo del femminismo nella cultura moderna. Sembrano esserci fasi nelle quali se ne perde la memoria storica e poi si torna a recuperarla.
Dato che il femminismo è una critica della società patriarcale è stato percepito come pericoloso da chi non è d'accordo o assume come inevitabile nella società la cultura e il potere patriarcale.
Il femminismo critica il patriarcato come una costruzione meta-politica che attraversa società ed epoche e propone alternative concrete. Il potere patriarcale è un potere monopolizzato dagli uomini. Inoltre ha proposto altri valori e alternative che sono stati sentiti come pericolosi, che mordono, perché indirizzati ad eliminare la dominazione di genere.
Coloro che non sono stati d'accordo hanno fatto ciò che si fa di solito nella lotta politica: disprezzare il nemico, in questo caso, le donne  e le femministe .Attribuendo caratteristiche pericolose e molte falsificazioni. Dinnanzi c'è una cultura misogina, sessista, maschilista. A questa misoginia sociale si aggiunge la misoginia politica che è l'antifemminismo.

IPS: Come si definisce l'antifemminismo? Quanto è diffuso?

ML: E' la delegittimazione dell'apporto del femminismo all'umanità.Viene trasmessa ora nelle donne e negli uomini, perché le donne nelle società patriarcali siamo state educate e socializzate per funzionare in maniera patriarcale. Alcune diventiamo femministe,però questo implica una conoscenza differente per criticare la nostra stessa cultura,identità e condizione di genere, che possiede una enorme impronta patriarcale.

Tutta questa diffusa ignoranza contribuisce a creare l'antifemminismo.

Dentro il potere dominante c'è sempre una diffusa ed estesa politica antifemminista.

Ripetiamo pregiudizi che non abbiamo mai confermato, ma sono parte delle nostre ideologie e cultura nelle quali viviamo. L'atteggiamento è carico di misoginia e di misoginia politica, con i confronti permanenti, che la gente ripete ed entrano a far parte della cultura di massa. Non abbiamo la forza culturale per contrastarla ad ogni passo con un discorso proprio.

IPS: Cosa ha significato per le donne contemporanee  l'invisibilità del femminismo?

Determinati gruppi di donne sono nati o si sono sviluppati sui progressi compiuti dal femminismo fin dal XVIII secolo... Abbiamo dovuto imparare sul femminismo indagando per conto nostro, per sapere ciò che era successo, perché non lo si insegna nelle scuole né all'Università. Non si trasmette da una generazione all'altra come la scienza ingegneristica o la fisica.
Questo schema molto androcentrico causa un'ignoranza enorme negli uomini e nelle donne sul femminismo ed il suo contributo alla modernità. Adesso stiamo arrivando a integrare questa conoscenza nelle università, ma non ancora nella scuola primaria e secondaria. In molti paesi, non c'è una specializzazione che abbia materiali, seminari, cattedre di genere e femminismo.

IPS: In pratica? Si può parlare del femminismo come cambiamento di vita e alleanza tra donne?

 ML: Aiuta a superare la misoginia contro le altre donne e allo stesso tempo favorisce l'approccio e lo scambio di idee sui progressi nella propria vita. Noi femministe abbiamo imparato molto dalle altre donne per il nostro modo di lavorare.

In più, tra docenti abbiamo molte opportunità di incontri personali tra donne,dove impariamo a sostenerci le une con le altre. E ciò ci arricchisce e ci dà una forza interiore e sociale molto importante: una forte affermazione di genere che ti autorizza e ti avvalora come donna in un mondo che ci attacca tutto il tempo.


(traduzione di Anita Lia Di Peri Silviano)



martedì 30 agosto 2011

Messico: Calderon e il suo debito con le donne

(L'aumento del femminicidio dimostra la totale fallacia della "guerra" di Calderon e l'ampio disinteresse per la vita delle donne.)


 di Gladis Torres Ruiz

Nel quinto anno dell'amministrazione di Felipe Calderon, la politica di sicurezza e la guerra condotta contro il narcotraffico non si riflettono in una riduzione della violenza contro le donne e in un maggior accesso per esse alla giustizia, al contrario, l'impunità nei casi di femminicidio è in aumento, avvertono attiviste ed accademiche.
Lungi dall'essere più "sicure", dal 2006 le messicane rimangono più esposte alla violenza.

Secondo le statistiche del Ministero della Difesa nazionale ( SEDENA), riprese dalla Banca Dati  del femminicidio dell'Isis Internazionale,dal dicembre 2006 all'ottobre del 2009 sono state assassinate 3.726 donne.
L'Osservatorio Cittadino Nazionale del Femminicidio (OCNF) registra sulla base dei dati delle procure statali che dal gennaio 2009 al giugno 2010,sono stati commessi mille728 omicidi dolosi di donne in solo 18 Stati della Repubblica, di questi 890 sono stati definiti femminicidi.

Più risorse, più armi, più Violenza.

In cinque anni di gestione, il governo federale ha aumentato ogni anno i bilanci per le agenzie che guidano alla "guerra" contro il crimine. Secondo il documento " Elementi per la costruzione di una politica statale per la sicurezza e la giustizia in democrazia", l'Università Autonoma del Messico ( UNAM) e l'Istituto americano di Diritto Costituzionale (IIDC) sottolineano che la spesa pubblica per la sicurezza e dell'ordine pubblico in ambito federale è dal 2007 quasi raddoppiata. Sono stati assegnati quest'anno 66.00031milioni di pesos (mdp). Il bilancio destinato a combattere la violenza contro le donne è anche'esso duplicato passando tra il 2010 e il 2011 passando da 65 milioni di pesos a 110 mpd.

Il paradosso è che la cifra approvata per questa voce rappresenta solo il 10% della spesa totale per combattere la criminalità.

... In questi cinque anni l'opacità nella gestione delle risorse federali è stata costante. Per esempio, nel 2008 furono assegnati alla Segob (Ministero degli Interni) dalla quale dipende la Commissione Nazionale per Prevenire e Sradicare la Violenza contro le Donne (Conavim) 40milioni di pesos per istituire il Fondo Nazionale per Attenzionare la Violenza di Genere e la Diagnosi Nazionale per tutte le forme di violenza contro le donne, tra le altre, compresa la Legge Generale contro la Violenza sulle Donne e Bambine promulgata nel 2007. Nel 2009 il parlamento destinò alla Segob solo 9milioni per l'elaborazione della Diagnosi Nazionale, dopo che le componenti della Commisiione sulla Prità di genere, scoprirono la mancanza di trasparenza nella gestione dei 40milioni originariamente decisi.A tutt'oggi la Diagnosi è un'obbligo di legge ancora inadempiuto.


Senza accesso alla Giustizia.

Nella Diagnosi della Sicurezza Pubblica la ricercatrice Gabriela Perez Garcia ha sottolineato che l'esistenza della sicurezza non si traduce automaticamente nello Stato di diritto o che questa sicurezza si accompagni alla giustizia per la popolazione, in particolare per le donne. "Non è sufficiente - avverte - che la politica garantisca sicurezza, se non crea giustizia,né conformità alle leggi nazionali e ignora i diritti umani e le garanzie costituzionali : è (in questo caso) una politica che non adempie alla sua missione".
Pérez García ha ribadito che la sicurezza deve prendere per mano la giustizia e lo Stato di Diritto.
" Le politiche che non rispondono a questo bisogno - insiste Alejandra Massolo, ricercatrice e consulente in tematiche di parità di genere  e governi locali - non sono coerenti con le norme che disciplinano il rispetto dei diritti della popolazione". E continua agffermando che la violenza di genere attenta in maniera diretta alla cittadinanza delle donne e alle pari opportunità di esercitare i loro diritti, partecipare alla vità pubblica, godere delle prorie libertà democratiche e contribuire allo sviluppo locale e nazionale, rileva anche che la cittadinanza delle donne è più formale che reale,la violenza che la caratterizza sia in ambito privato che pubblico, inibisce e logora i suoi diritti e le aree di empowerment conquistate attraverso infinite lotte," mantenendo la normale supremazia della cittadinanza maschile"

Nella loro proposta di sicurezza presentata questo mese, UNAM e IICD suggeriscono che l'accellerata di bilancio per la polizia  e la magistratura implica una stima di 300 pesos pro-capite, che risulterebbe incompatibile - sostengono - con la stima di 100 pesos pro-capite per il sistema d'ordine pubblico, che comprende le indagini di polizia. " Il che dimostra - spiegano le istituzioni accademiche - la comune tentazione di concentrare lo sviluppo istituzionale solamente in quei settori rilevanti per la lotta alla corruzione e la riduzione della violenza. Esperti nella lotta contro la violenza di genere osservano che esiste" un enorme scollamento" tra gli aumenti in bilancio e i risultati in materia di sicurezza pubblica. Assicurano che non c'è una diminuzione della violenza contro le donne e che invece le due variabili (bilancio e criminalità) sono parimenti aumentate.

Impunità

María de la Luz Estrada, coordinatora general del OCNF, considera che in cinque anni di amministrazione di Felipe Calderón,c'è stato un aumento sostanziale delle morti violente delle donne, attribuendolo al fatto che in questo cinquennio non si è voluto combattere a fondo questo flagello. " (Calderon) si è sforzato di porre fine con violenza alla criminalità organizzata,promuovendo altra violenza:non ha fatto la benché minima cosa per combattere la violenza contro le donne,invece ha aperto molti fronti contro di esse ( aumento del femminicidio e della tratta delle persone),il che favorisce un ambiente di permissività per violentare le donne, negando ad esse l'accesso alla giustizia e violare i loro diritti umani -  ha spiegato.

Luz Estrada ha criticato le agenzie federali create in questo quinquennio per combattere la violenza di genere, come la Commisione Nazionale per Prevenire,Eliminare la  Violenza contro le Donne (Conavim),considerando  " il taglio e nessun reale impegno" per la problematica. "Finora non ci sono registri degli omicidi dolosi di donne,né per le "scomparse", che tenga desta l'attenzione ha dichiarato l'attivista. " Ora - prosegue l'attivista - per colpa della "guerra" di Calderon come politica di Stato, le organizzazioni delle donne hanno nuovi fronti di provenienza della violenza di genere. " Non c'è solo il femminicidio,  -ha sottolineato - ma anche la tratta delle persone legata alla criminalità organizzata".
L'attivista segnala che l'OCNF sta documentando " il rapimento delle donne" a Chihuahua e Sinaloa, e  che nel caso di Guerrero, dove di recente si è tipicizzato il femminicidio,adesso alle abitanti le  "tirano fuori dalle loro case, le uccidono, violentano e commettono ogni tipo di vessazioni  senza fine."


(traduzione di Lia Di Peri)