giovedì 21 luglio 2011

Spagna: Una sentenza della Corte Suprema riconosce il lavoro domestico.

Una sentenza della Suprema Corte contribuisce a fare un passo in più nel riconoscimento del lavoro domestico.

La sentenza ha riconosciuto un compenso di 108.000 € ad una donna dopo quindici anni di matrimonio in regime di separazione dei beni, per i lavori svolti in casa.


La Corte ha accettato la decisione del Tribunale di primo grado di Móstoles, successivamente revocata del Tribunale Provinciale di Madrid, con la quale Maria Piedad FA sarà ricompensata con 108.000 euro, dopo il suo divorzio per aver contribuito per quindici anni  in regime di separazione dei beni alle spese familiari, con i lavori domestici e la cura della figlia.
La sentenza chiarisce che "il lavoro domestico non solo è una  forma di contributo, ma costituisce titolo per ottenere un risarcimento nel momento della fine del regime"

Per  la quantificazione si è fatto ricorso al salario di una lavoratrice domestica moltiplicato per gli anni di matrimonio. In questo caso la cifra è stata quantificata in 600 euro mensili. Maria Piedad FA, laureata in legge, non ha mai esercitato una professione o qualsiasi altro lavoro durante i quindici anni di matrimonio, dedicandosi esclusivamente alle faccende domestiche e alla cura della figlia.

Il riconoscimento della Corte non crea giurisprudenza, perché occorrono ancora due decisioni in questa direzione, ma serve affinché "sia riconosciuto il lavoro svolto in casa. Un lavoro molto dimenticato" ha commentato l'avvocata Themis. Non sono manacti su Internet sprezzanti commenti a questa sentenza.

Villar-Pérez ricorda però, che il lavoro domestico è molto di più che "lavare una tazza o stirare una camicia"
Si tratta di una serie di compiti in aggiunta alla rinuncia di un'aspettativa professionale e di carriera.

http://www.amecopress.net/spip.php?article7450


(traduzione di Lia Di Peri)

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